domenica 12 agosto 2012

El Curandero



C'era una volta un tipo che era un maestro nel fare i cocktail. 
Era specializzato soprattutto nel Jamaica's Julepp; in questo cocktail tutto era nascosto dalla frutta, certamente buona se mangiata a caso, ma con qualcosa in più se mangiata nell'ordine giusto, per il verso giusto. Nella frutta si sentiva appena un vago sapore di quello che c'era sotto, e tu sapevi che doveva esserci qualcosa sotto e allora cominciavi a scavare mangiandola, stando attento alla buccia dell'ananas e all'asprezza della Smith, ma soprattutto ai semi delle ciliegie. Cosa importante nel fare un simile cocktail, e che solo un maestro come lui sa fare, è non far sentire troppo di questo o troppo di quello, perché bevendolo pensando al rum si senta il rum, sorseggiandolo pensando alla menta si senta la menta o pensando a nulla non si senta proprio nulla!

Ecco, in un certo senso bisognerebbe insegnare a berlo un simile cocktail, perché altrimenti risulta difficile capire che sapore abbia; non sai se devi pensare a nulla, al rum o all'Angostura, alla menta o a chissà cos'altro c'avrà messo dentro quel disgraziato. Sempre nelle giuste proporzioni s'intende.
Sempre lasciando quell'equilibrio che sappia donare sia il dettaglio che la totalità. 

Ho provato a stringergli la mano ma entrando nel bar sembrava sparire, da fuori lo si vedeva invece armeggiare con vodka, ghiaccio e shakerini vari. Lo si sentiva. Era impossibile non capire vi fosse un barman lì dentro. E non ci giurerei ma credo lavorasse lì da sempre.

Però, ripeto, era difficile stringerli la mano, e allora facevo sempre i complimenti alla cameriera 

"...questo è per te e i miei complimenti al barman. Quando lo vedi."



giovedì 9 agosto 2012

Kung Fu


E d'improvviso, qualcuno mi chiamò fuori dalla Città dalle Nove Porte, per fare Kung-FU sulla Montagna Sacra.



"Non chiedo di essere esente dai pericoli, ma di essere senza paura nell'affrontarli."

Non ti ho dato il coraggio affinche' tu possa essere senza paura, ma la paura affinche' tu possa trovar coraggio.

"Non chiedo che il mio dolore sia alleviato, ma chiedo il cuore per superarlo."

Non ti ho dato il cuore per superare il dolore, ma il dolore affinché tu possa trovare il cuore.

"Non cerco alleati nel campo di battaglia della vita, ma cerco la mia forza."

Non ti ho dato la forza affinché tu superassi questa battaglia ma ti ho gettato in questa guerra per trovare la tua forza.

"Non imploro con ansiosa paura di essere salvato, ma spero di aver la pazienza per conquistare la mia libertà."

Non ti ho dato la salvezza per fuggire questo mondo, ma ti gettai nel mondo affinché esso ti rendesse libero.













mercoledì 8 agosto 2012

Tu non sei qui

Un uomo passò tre anni in cerca del rifugio di Ramal Gudah. 
Finalmente lo trovò e si rivolse al Venerabile: 

"Venerabile Ramal ho superato mille pericoli, orde di animali feroci e malattie orribili per trovare il tuo rifugio." 

E si inchinò. 

"Concedimi dunque la Conoscenza perché sono stanco di cercarla, sono stremato. Preferirei morire piuttosto che cercare ancora."

Ramal lo guardò attento. Poi sorrise e disse: 

"Tutto è perfetto, impara a conoscere come distruggi la perfezione."

Ma l'uomo rimase in attesa, voleva illuminarsi. "Non posso andarmene senza essermi prima illuminato, Venerabile Ramal."

E Ramal concluse. "Non sei mai venuto, non c'è nulla di te qui che valga la pena di essere ascoltato. Non hai orecchie per sentire, non hai occhi per vedere chi ti parla, non hai mani per coprire i tuoi volti, non hai bocca che sappia parlare stando zitta. Non senti più nemmeno il profumo di questi fiori. Tu non sei qui figlio mio, la tua paura è qui, la tua rabbia è qui, la tua voglia di ucciderti è qui. Tu non sei qui, qui c'è solo un miserabile che chiede di potersi uccidere col consenso di un altro. Chi mai potrà andar via se non la tua voglia di ucciderti, la tua paura, la tua rabbia camuffata da uomo mansueto?"

Tutto è perfetto. Impara a conoscere come distruggi la perfezione.