mercoledì 19 ottobre 2011

nella tana del Bianconiglio


mettiamo il caso che.
ipotizziamo cioé, così, in via del tutto ipotetica che si conosca il futuro.
ora, detto in parole povere, questa conoscenza deve necessariamente essere proporzionale alla comprensione dei fatti che la precedono, tuttavia, potrebbe esistere ancora la possibilità che si vada oltre questa semplice regola circa la comprensione dei fatti.
ecco, credo sia più o meno a questo punto che un certo TAM-TAM cominci a fare capolino alla mente sotto forma di una-sola-semplice-domanda: "come diavolo sono entrato nella tana del Bianconiglio?" e non c'è risposta, perché le cose non seguono più quella vecchia logica sin dal momento che la si è inconsciamente abbandonata entrando nella tana.
ora, l'unica domanda sensata che il viandante possa porsi è: "di che colore sarà mai il Bianconiglio?" 
fortuna vuole che la conoscenza di certe cose esiga sempre una moneta che viene forgiata in questo mondo.
sfortuna vuole che queste, siano invece cose dell'altro mondo.
"aspetta aspetta, non hai ancora detto la cosa più importante!!"
"e sarebbe?"
"la strada per la mia tana!"
"....beh come dire, è lì, dove guardando ad est si vede l'ovest e andando a nord si giunge a sud, un solo salto è sufficiente e sei già fuori dalla mente"
"...andiamo che è tardi !"





giovedì 6 ottobre 2011

cosa essere tu?

mettiamo il caso si abbia l'abilità di mescolare un pò di questo e un pò di quello, il potere cioé di far comparire in questo tutto ciò che è in quello, e mettiamo si sia anche capaci di velare il tutto rendendo quello come questo o questo come quello, ecco insomma, alla fine ci si potrebbe non stupire più che questo sia quello se lo si vede come questo, mi farebbe piuttosto impressione discernere ancora tra questo e quello come se questo fosse quello o viceversa, alché, l'abile mescolatore di questo e di quello, qualora lo incontraste, vi farebbe parlare di quello come non fosse questo lasciandovi credere che questo non divenga quello al termine della discussione, momento in cui nello stupore di questo vi renderete conto non solo che sia quello, ma di non aver visto in questo ciò che veramente era di quello ed è a quel punto che si chiederà - mio dio, ma come avete fatto? era davvero lo Stregatto! - oh beh, certo che lo era, non lo trovate delizioso? un pò di quello e un pò di questo, ciò che è in quello appare in questo...

sabato 1 ottobre 2011

Di questo Mare sono il Porto

per quale motivo devo sorreggere quel loro fiato facendo finta di non vedere che un tempo essi furono, e per quale motivo devo comprendere chi di loro venga visto da occhi che non siano i miei?
dove risiede quello sguardo che un tempo m'illudeva d'esser solo, quando invece non è più qui a protegger queste parole che vengon lette ancora prima d'esser scritte?
cosa cambia non lo so, so soltanto che quel lago silenzioso è ora popolato di creature, e quel che un tempo ritenevo fuori dal comune è solo un lago ricco di morti, di vite e di paure

si china uno di loro a guardarmi, giusto il tempo di capire se lo veda oppure no,  - ma non è lo sguardo! -  penso tra me ed avendomi sentito si ritrae alle sue altezze "ma tu ci vedi?"
non rispondo che con la testa e già mi attiro l'attenzione, altri due si avvicinano e una donna mi sorride "lasciatelo stare"
"ma lui ci vede!" dice ancora scomparendo (non so dove) quel gigante 
la sua voce è ancora qui da qualche parte, ma che strano, non sembra appartenere a questo scorrere del tempo
"come riesci a fare questo, figliolo?" 
mi giro e non c'è nessuno, mi rigiro e vedo un vecchio avvicinarsi lento e stanco "come riesce uno come te, a vedere uno come me? sarai mica tu ad esser morto ed io ad esser vivo?"
"tu ci senti!!" continua il gigante in qualche luogo della stanza
"e dimmi giovanotto, potresti anche metter pace ad un paio di faccende che ho in sospeso?"

e fu così che tutto ebbe inizio
e fu così che conobbi di questo gli altri mondi 
pieni d'avventure, di morti e di paure

"dunque è vero, tu ci vedi !!"

ed ancora me lo chiedi?
sì, ti vedo, tu sei qui, io di te conosco questo ed altri dì,
di coloro che verranno conosco gioia, dolore e affanno
e di coloro che son stati, io li vedo come un tempo sono nati

è perché non sono vivo,
è perché non sono morto,
della Partenza son l'Arrivo,