giovedì 29 luglio 2010

Why So Serious?

"Ho creato Io tutto questo?"
Ci furono attimi di silenzio dentro di me. E fuori di me. "Tu sei tutto questo."
"E cosa mi sta succedendo?"
"Nulla accade fuori che non ti sia già accaduto dentro. Questo sta accadendo."
"Vedo tutto fermo. Il mondo è fermo dannazione."
"Lo so che lo vedi così, ma dimmi un pò...dentro un treno in corsa le persone si muovono forse?"
"Ed esistono stazioni su questa linea?"
"Tu sei il treno, tu sei la linea." E a quel punto qualcosa si dipinse nell'aria. Alcuni raggi s'incrociarono davanti a me e qualcosa sembrò prender forma. Fissando lo sguardo non vedevo nulla, ma con la coda dell'occhio c'era qualcuno, davanti a me. "Tu sei l'inizio, tu sei la fine."
La stanza stava diventando fredda e non sapevo più dove guardare. In realtà non sapevo nemmeno con chi stessi parlando. Ma sapevo chi ero.



martedì 20 luglio 2010

Da dove vogliamo cominciare?

Ero solo anche quella notte. "Da dove vogliamo cominciare?" Disse.
Ci pensai un attimo, avevo in mente svariate opzioni, ma non sapevo quale scegliere.
"So del tuo dolore al braccio."
"Si lo so anch'io purtroppo." Risposi armeggiando con la pallina antistress che usavo per rinforzarlo.
"E credi d'averle provate tutte."
"No, non lo credo, ma ho finito le cartucce, mi serve un miracolo."
"Io non faccio miracoli. Voi non fate miracoli."
"Si lo so lo so, i miracoli non esistono. Esistono solo le emozioni."
"Questo non significa che non avvengano certe cose." E si sedette nella poltrona del salone. Cioé, io non ero in salone ma sapevo che si era seduto nella poltrona del salone. Non so come faccio a sapere certe cose, ma quando c'è lui le so.
"Esistono due cose." Continuò. "Il contenitore e il contenuto ed essi sono sempre insieme. Capisci cosa intendo?"
"Informazione e movimento."
"Esatto e l'essenza può agire su entrambi, allo stesso modo."
"Si ma come?"
"Per spostare il contenuto basta muovere il contenitore."
Rimasi perplesso, anche se avevo capito.
"Quello che non capite voi umani è come conoscere il contenuto."
"Già...e come fate a spostare gli oggetti?"
"Secondo la prima regola che ti ho appena detto, spostiamo gli oggetti agendo sul contenuto."
"Ma in cosa consiste quest'azione? Che cosa fate?"
"Il modo più semplice che hai per comprendere questa cosa è conoscere la seconda regola, ovvero la conoscenza del contenuto."
Quante ne ho sentite di queste cose pensai...
"So cosa pensi." Mi disse. "Ma nulla vi è dovuto e ve lo scordate sempre con troppa facilità."
Continuavo a giocare con la pallina antistress lanciandola di tanto in tanto verso l'alto.
"Per conoscere il contenuto bisogna fermare il Mondo."
E li mi fermai io.
Lo vedevo sulla poltrona del salone eppure era nella mia stanza, era nella mia mente ed io nella sua.
"Parli di quello che penso io?"
"Si. Loro te l'hanno mostrato e ora lo conosci. Adesso devi metterlo in pratica quando lo riterrai giusto."
"Tutto qua?" Chiesi accorgendomi della pallina antistress. Era ferma a mezz'aria sospesa sopra di me.
"Quando il mondo è fermo ogni cosa è Reale. Quando il mondo si muove ogni cosa è un simbolo di quella Realtà."

La pallina.
Sta volando.

"E questo è nulla." Mi disse guardando la pallina mentre il braccio mi faceva più male del solito.
"Ce la puoi fare Des. Ce la puoi fare..."



giovedì 8 luglio 2010

Nessuna Entità

"Questa è la verità." Disse senza girarsi mentre guidavo. "Ogni giorno, ogni fottuto giorno lo passate senza fermarvi un cazzo di secondo. E questo è il risultato. Morte, guerra e sofferenza, in mezzo a gente che si sollazza e ride, in mezzo a gente che non sa nemmeno cosa cazzo sta facendo. E' una giungla d'estremismi, perché gli estremismi sono facili da raggiungere e quando avrete bruciato ogni singola speranza di questa giungla vi rimarranno solo le liane per impiccarvi perché ora, ora non siete diversi dalle macchine che guidate, non siete diversi dai pianeti che vi ruotano attorno e non siete diversi da quelle cazzo di montagne verso le quali stiamo andando." E indicò le alture sopra Sulmona, oltre la valle del Fucino. "Non avete ottenuto niente lo sai vero?"

"Si, certo che lo so." E rallentai perché sapevo cosa stava per dire.
"Fermati qua, devo pisciare."
Spensi la radio e lo guardai mentre dandomi le spalle faceva finta di orinare su un bidone dei rifiuti. Rimasi per alcuni secondi fermo a vedere cosa volesse dimostrare.
"Cosa credi? Che solo perché sono uno spirito non posso pisciare?"
"No no fai pure."
"Adesso andremo lassù e ti farò capire cosa significa Essere e cosa significa Non Essere."
"Si certo." Avevo preso l'abitudine ad assecondarlo quando tornava a parlare delle sue stronzate.
"Tu non prendi la cosa sul serio." Fece tornando in macchina. "Tu non credi a quello che ti dico."
"No, credo solo che sottovaluti alcuni aspetti."
"Perché, hai forse un piano che non riesco a vedere nella tua mente? Che cos'è, un piano invisibile?"
"Sottovaluti il fatto che il piano è già in atto e nessuno può vederlo, nessuna entità."
E si mise a ridere come un matto. Chiuse la portiera e continuò a ridere. "Il piano è già in atto!?"
Riaccesi la radio. "Già, lo è da sempre."