sabato 24 settembre 2011

La Materia


Sutra III
Tutti gli uomini hanno diritto di accedere allo Spirito e sono uguali davanti alla Comprensione, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito dello Spirito rimuovere gli ostacoli di ordine sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza degli uomini, impediscono il pieno sviluppo e l’effettiva partecipazione di tutti alla Vita.

Sutra II
Lo Spirito riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, ma richiede l'adempimento dei doveri inderogabili della Comprensione.

Sutra I
L'Uomo è uno Spirito fondato sulla Comprensione.
La Sovranità appartiene allo Spirito, che la esercita nelle forme e nei limiti della Materia.

Nulla supera l'Essere


Il paggetto uscì dal bosco che aveva ancora il fiatone.
Davanti a lui la casa del Venerabile e il fumo che usciva dal comignolo.
Aprì la porta agitando un foglio preoccupato. "Venerabile! Venerabile!"
Il Maestro stava preparando la zuppa con le meraviglie del suo Giardino, giardino che i più profani chiamavano "orto".
"Siedi e prendi fiato."
"Venerabile, l'hanno superata!" Il paggetto era tanto agitato che ancora non si sedette. "Hanno superato la velocità della luce!"
"Sei sicuro di quello che dici?"
"E' su tutti i giornali della Contea! Le teorie del Mago Einstein sembrano superate!! Com'è possibile Maestro?"
Il Venerabile controllò la zuppa e rimise il coperchio. "Stai sereno. Vedi, la natura di quella che chiamano luce non è discreta e nemmeno continua, contrariamente a quanto credono. Questo perché non hanno analizzato la natura dei sensi che permette loro di osservare qualsiasi fenomeno. I sensi dell'uomo stabiliscono già loro stessi la natura della manifestazione secondo la Sacra Legge."
"Quale legge Maestro?"
Il Venerabile rise. 
"Quale Legge?"
"La Legge del Tre. O della Trinità, come normalmente è conosciuta....o dovrei dire, come normalmente non è conosciuta."
"Dunque i sensi stabiliscono i limiti della Scienza?"
"Affatto, se davvero compresi, ne romperebbero gli argini conosciuti permettendo che l'Acqua scorra libera dal Cielo alla Terra. Conoscendo i 5 sensi, conosceresti il Sesto che li supera e li comprende tutti."
"Il Sesto Senso? Quello che permette a Voi di vedere il futuro e spostare gli oggetti?"
Il Venerabile rise e ricontrollò la zuppa. "Cos'hai su quel foglio?"
"Ho raccolto le notizie che sentivo lungo la strada."
"Dimmi la terza che hai sentito."
Il paggetto guardò il foglio, conscio che il Maestro ne conoscesse già il contenuto. "E' una grande scoperta! La scienza ha davvero messo a tacere questa volta tutti quei maghi e millantatori di false scienze che si traggono sempre indietro di fronte alla dimostrazione di fatti che dicono saper produrre!" Il paggetto guardò il Venerabile.
Il Venerabile non disse nulla e preparò il piatto con la zuppa per sé e il paggetto. 
"S'incontreranno mai Spirito e Materia?" Chiese il ragazzo.
Il Venerabile poggiò il piatto per il paggetto davanti a sé e lo fece scomparire di netto.
Il giovane si stropicciò gli occhi pur avendo visto altre volte simili prodigi. 
"La differenza tra Spirito e Materia è negli occhi di chi guarda." Il Venerabile rideva. "Così come solo buone zuppe incontrano buoni commensali." 
E il piatto si materializzò davanti al paggetto, come dal nulla.
"L'Essere supera Tutto, Nulla supera l'Essere."





lunedì 12 settembre 2011

Ricordi di un pomeriggio in Libano

Eravamo io, Sareed Naah e Kamoor 'el Makhud, quando Sareed ebbe l'ardire d'interrogare il Venerabile: "Oh potente Re della città dei Due Soli, come fate a produrre simili prodigi? il prodigio in voi sembra non avere alcun limite!!"

"sì.." aggiunsi io "...qual'è il più grande miracolo di cui siete capace?"

Il Venerabile guardò Kamoor, poi Sareed e poi me "il più grande miracolo di cui sono capace è essere due cose, voi non sapete chi siete allo stesso modo in cui non ricordate chi io sia, se vi ricordaste chi sono, sapreste il vostro Nome e quello di tutti gli Astri nel Cielo, alché il miracolo scomparirebbe pur lasciando inalterate le Stelle"

"E dunque...chi siamo?" chiese Kamoor
"Sì diccelo" Sareed si avvicinò al Venerabile

"Le parole si fermano nella memoria, e la vostra memoria le restituisce sempre al momento opportuno, ma non c'è alcuna traccia del Tempo nei miei prodigi e nessuno Spazio che possa contenere la Libertà dalla quale provengono"

"dunque.." chiesi "stando così le cose come potremo mai saperlo?"