lunedì 12 settembre 2011

Ricordi di un pomeriggio in Libano

Eravamo io, Sareed Naah e Kamoor 'el Makhud, quando Sareed ebbe l'ardire d'interrogare il Venerabile: "Oh potente Re della città dei Due Soli, come fate a produrre simili prodigi? il prodigio in voi sembra non avere alcun limite!!"

"sì.." aggiunsi io "...qual'è il più grande miracolo di cui siete capace?"

Il Venerabile guardò Kamoor, poi Sareed e poi me "il più grande miracolo di cui sono capace è essere due cose, voi non sapete chi siete allo stesso modo in cui non ricordate chi io sia, se vi ricordaste chi sono, sapreste il vostro Nome e quello di tutti gli Astri nel Cielo, alché il miracolo scomparirebbe pur lasciando inalterate le Stelle"

"E dunque...chi siamo?" chiese Kamoor
"Sì diccelo" Sareed si avvicinò al Venerabile

"Le parole si fermano nella memoria, e la vostra memoria le restituisce sempre al momento opportuno, ma non c'è alcuna traccia del Tempo nei miei prodigi e nessuno Spazio che possa contenere la Libertà dalla quale provengono"

"dunque.." chiesi "stando così le cose come potremo mai saperlo?"



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