martedì 11 febbraio 2014

la Giraffa tra le stelle

mi disse un giorno il benevolo quanto superrimo et venerabile Zufar Khan II: "la giraffa ha il collo lungo perché ha capito prima degli uomini che le cose vanno viste da una prospettiva più alta, gli uomini dal canto loro, sono dotati di un collo corto perché non hanno il coraggio di guardare in faccia la giraffa" 

giovedì 10 gennaio 2013

Lascia che il Cielo sia il Cielo

Pubblico: "Come faccio a sapere se sto progredendo?"

Ramesh Balsekar: "Chi progredisce e verso cosa progredisce? Non c'è nessuno a fare alcun progresso. Il più sicuro segno di progresso è la totale mancanza di preoccupazione a riguardo del progresso stesso e circa la liberazione un abbandono non-volitivo a qualunque cosa possa accadere."

Mag M.Nikaya: "No Ramesh, la risposta corretta è che si progredisce in misura della comprensione di ciò che faceva soffrire. Chi fa la sforzo di voler comprendere è colui che conosce la sofferenza e da questa si vuole liberare, molto diverso da quel nessuno che la sofferenza non l'ha mai conosciuta."


Si alza in piedi tra il pubblico l'Ego: "Ma in questo sta il vero riconoscersi! In colui che non ha mai conosciuto la sofferenza. Altrimenti non si è capito né intuito nulla!"

conclude il Mag M.Nikaya

"Perché mai limitare la vastità del Cielo al nostro misero sguardo? Lascia che il Cielo sia e i tuoi occhi lo vedranno, ma non pretendere che i tuoi occhi siano il Cielo, altrimenti lo perderanno."






martedì 1 gennaio 2013

La Rota che non rotea

vorrei salutare questo 2012 con l'augurio di un vecchio monaco, M.Nikaya, antico mag iraniano, tutt'oggi vivente, che dio benedica la sua stessa benevolenza, egli disse: "ogni cosa su questa terra finisce, tuttavia tra queste cose dabbasso si celano quelle dell'alte sfere che vi concederanno il lusso di fermar lo tempo, li pianeti e pur le stelle. possiate voi conoscerle prima che finisca un altro giorno, un altro calendario, un'altra era. possiate voi veder la Rota che non rotea. possiate voi amar ciò che si frappone tra lo inizio e la fine."






giovedì 18 ottobre 2012

Nulla accade che non sia già accaduto

Una volta successe una cosa. C'era chi diceva che non era successo nulla, chi invece che era successo quello che doveva succedere e chi quello che poteva succedere, c'era chi diceva che quella cosa stava accadendo adesso, in questo stesso momento e chi che non sarebbe mai più accaduta. A un certo punto arrivò uno straniero e disse: "Se era una cosa buona non avete fatto nulla per farla riaccadere, se invece era cattiva, non avete fatto nulla per non farla riaccadere. In entrambi i casi non l'avete fatta vostra, l'avete osservata, l'avete giudicata, ma non l'avete fatta vostra." La gente lo guardò con disprezzo. "Nulla accade che non sia già accaduto, all'inizio come alla fine può succedere soltanto quello che deve accadere." 

E la cosa successe ancora, sotto lo sguardo di tutti.






domenica 23 settembre 2012

Sublimare

"allora sapete cosa fece?"
"cosa fece?"
"la protesse"
"e da chi? dal mago cattivo?"
"no, molto peggio bambini"
"dagli esseri del bosco nero?"
"no, da lui stesso piccoli miei, da lui stesso"





"ma come? lui è il buonooo!"
"si mamma, lui lo è!!"
"certo, ed per questo che viveva solo per proteggerla, e non aveva importanza da chi, o da cosa"
"ma se lui è buono come faceva a farle del male?"
"bambini. può esserci benevolenza in ciò che ci appare ora crudele, così come può esserci crudeltà in ciò che ci appare esser buono adesso"
"ma come!? come può succedere?"
"succede quando si ama più la forma dell'essenza, quando non vediamo noi nell'altro o l'altro in noi"
(silenzio...)
"lei doveva vivere, e lei visse"
"si può fare del male e proteggere al tempo stesso da un altro tipo di male?"
"no fin quando male e bene non vengono sublimati nell'unica sostanza che li ha generati"
"che vuol dire suprimati mamma!?"
"su-bli-ma-ti, significa trasformati in qualcosa d'impercepibile ai sensi, ma percepibile ancora dal vostro cuore"
"se si suprimano queste cose poi vive anche lui?"
"lui era più vivo che mai, ma dovette morire prima di poterlo essere"




domenica 12 agosto 2012

El Curandero



C'era una volta un tipo che era un maestro nel fare i cocktail. 
Era specializzato soprattutto nel Jamaica's Julepp; in questo cocktail tutto era nascosto dalla frutta, certamente buona se mangiata a caso, ma con qualcosa in più se mangiata nell'ordine giusto, per il verso giusto. Nella frutta si sentiva appena un vago sapore di quello che c'era sotto, e tu sapevi che doveva esserci qualcosa sotto e allora cominciavi a scavare mangiandola, stando attento alla buccia dell'ananas e all'asprezza della Smith, ma soprattutto ai semi delle ciliegie. Cosa importante nel fare un simile cocktail, e che solo un maestro come lui sa fare, è non far sentire troppo di questo o troppo di quello, perché bevendolo pensando al rum si senta il rum, sorseggiandolo pensando alla menta si senta la menta o pensando a nulla non si senta proprio nulla!

Ecco, in un certo senso bisognerebbe insegnare a berlo un simile cocktail, perché altrimenti risulta difficile capire che sapore abbia; non sai se devi pensare a nulla, al rum o all'Angostura, alla menta o a chissà cos'altro c'avrà messo dentro quel disgraziato. Sempre nelle giuste proporzioni s'intende.
Sempre lasciando quell'equilibrio che sappia donare sia il dettaglio che la totalità. 

Ho provato a stringergli la mano ma entrando nel bar sembrava sparire, da fuori lo si vedeva invece armeggiare con vodka, ghiaccio e shakerini vari. Lo si sentiva. Era impossibile non capire vi fosse un barman lì dentro. E non ci giurerei ma credo lavorasse lì da sempre.

Però, ripeto, era difficile stringerli la mano, e allora facevo sempre i complimenti alla cameriera 

"...questo è per te e i miei complimenti al barman. Quando lo vedi."



giovedì 9 agosto 2012

Kung Fu


E d'improvviso, qualcuno mi chiamò fuori dalla Città dalle Nove Porte, per fare Kung-FU sulla Montagna Sacra.



"Non chiedo di essere esente dai pericoli, ma di essere senza paura nell'affrontarli."

Non ti ho dato il coraggio affinche' tu possa essere senza paura, ma la paura affinche' tu possa trovar coraggio.

"Non chiedo che il mio dolore sia alleviato, ma chiedo il cuore per superarlo."

Non ti ho dato il cuore per superare il dolore, ma il dolore affinché tu possa trovare il cuore.

"Non cerco alleati nel campo di battaglia della vita, ma cerco la mia forza."

Non ti ho dato la forza affinché tu superassi questa battaglia ma ti ho gettato in questa guerra per trovare la tua forza.

"Non imploro con ansiosa paura di essere salvato, ma spero di aver la pazienza per conquistare la mia libertà."

Non ti ho dato la salvezza per fuggire questo mondo, ma ti gettai nel mondo affinché esso ti rendesse libero.